mercoledì 16 settembre 2009

Potere alla parola(ccia)

Penso che coloro che occupano posizioni di potere in uno Stato democratico (...ma sarà ancora vero?), debba fungere da modello e da esempio per tutti.

In giro, da qualche tempo, noto una sempre più crescente sciatterìa intellettuale: mi duole dirlo, ma è così.
Gli esempi a cui ci ha abituato il nostro Presidente del Consiglio rispecchiano un pò questo andazzo: infatti, ha dato del "coglione" a molti in passato, e lo hanno votato.
Ora è il turno del "farabutto": ma vuoi vedere che non ce lo togliamo più di torno?

sabato 30 maggio 2009

Il nostro primo ministro. Che probabilmente molti, in Europa, invidiano

Se si leggono i giornali in questo periodo si legge dell'attacco di Berlusconi ai magistrati, rei di essere "eversivi della sinistra".
Qualcuno potrà dire "Questo non ha capito un c****".
La verità è che siamo noi a non aver capito un C****.
Lo stile è noto: giacchè gli italiani che hanno votato quest'uomo, che si sta togliendo diversi sassolini dalle scarpe (con un paio di scarpe piuttosto nuovo, di marca Lodo Alfano), lo ascoltano, lui lancia proclami.
Pensa, da buon pubblicista qual'è: "Non tutto andrà perduto".
Il fatto è che oltre il 50% degli italiani gli dà ragione.
Io sono uno di quelli, invece, che vorrebbe andare a vivere in un Paese un pò più civile, non così esposto a scandali da parte del suo Premier.
Ora c'è la notizia delle foto del party in Sardegna, dove non è dato sapere il contenuto delle suddette foto: perquisizioni in casa del fotografo, etc...
Mi ricorda un certo modo di fare, che andava molto di moda 60 anni fa.
Ma è evidente che molti (ma non tutti, beninteso) italiani sognano un ritorno di una certa linea di pensiero: come a dire "Fondamentalmente, a noi del progresso non importa nulla: basta che abbiamo da mangiare e bere a pranzo e cena".

Beh, complimenti.
Io non mi unisco al coro: il Mondo è andato avanti, l'Italia mi sembra oggi un avamposto dei valori provinciali a ogni costo.
Consoliamoci: probabilmente non siamo gli unici.

mercoledì 15 aprile 2009

Ovo, tarallucci, vino e tanta allegria!


Qualcuno ha mai sentito del progetto "Ovopedia"?
Ovopedia avrebbe dovuto, tramite una pletora di videoclips, fare del "revisionismo storico": un modo come un'altro per mettere l'accento su altre particolarità, ad esempio, di un personaggio storico.
Prendiamo Hitler (un esempio a caso): il video che lo riguardava, per esempio, avrebbe posto in maggiore risalto la sua personalità da condottiero, da uomo forte come non se ne fanno più.
Senza ripeterci la solita tiritera che fu a causa di questo essere, in parte folle, che morirono milioni di persone.
Ovopedia era anche questo: un'enciclopedia in videoclip, per rileggere la storia da una prospettiva di destra.
Certo, era per combattere quei cattivi comunisti che si sono presi tutto tutto nel corso dei decenni...

La Ovo S.r.l. è una società controllata al 53% da Andrea Pezzi: avete presente il vj presentatore di MTV, che pure sembrava avesse buone idee riguardo la freschezza di un programma?
Il restante 47% della società è controllata da Fininvest, ossia l'azienda del nostro Presidente del Consiglio.
Era la Ovo che aveva progettato tutto l'arcano.
Andrea Pezzi si ispirava a un certo Antonio Meneghetti, "genio" che nei tempi odierni forse non è ancora pienamente compreso. Ma se andiamo avanti così lo sarà presto.
In un articolo che ho trovato su un blog viene spiegato chi è questo qui, e forse, come Mamma Ebe, ha il dono del carisma, perchè a quanto pare Pezzi (che non credevo fosse in realtà privo di una personalità propria) si fida ciecamente di lui.

Beh, il progetto Ovopedia è miseramente crollato.
L'ho appreso nel blog dedicato a Milano.
Ovo Srl ha richiesto la collaborazione di molte persone specializzate per dare vita a questa follia, e ora chi doveva avere dei ritorni commerciali, o addirittura chi ha dato del suo con una garanzia di rimborso, è in causa per far valere i propri diritti.

"Berlusconi e Pezzi: non vi vergognate neanche un pò? Ridate tutti i soldi che avete estirpato!
Ma è possibile che vi si devono dire le cose usando questo tono?" mi verrebbe da urlare.

Ma probabilmente è inutile: essi sono figli della stessa cultura che, di fronte alle telecamere e sui organi di informazione, denigrano, ossia la cultura dei furbi: facciamocene una ragione.

mercoledì 11 febbraio 2009

Letture

Nei giorni scorsi, visto che non avevo nulla di nuovo da leggere (sebbene casa riservi un cospicuo spazio ai libri, tra i miei e quelli di mia moglie) ho attinto dalla libreria di mia moglie, pervasa di romanzi che io non mi sognerei mai di comprare.
Quindi ho iniziato a leggere "Picatrix, la scala per l'inferno" di Valerio Evangelisti.
E ho così scoperto che Nicolas Eymerich, Inquisitore capo della Chiesa di Roma, che è il protagonista di questo e altri libri pubblicati da Evangelisti, è una figura realmente esistita, nel periodo tra il 1320 (anno di nascita) e il 1399 (morte). Tuttavia, i romanzi dello scrittore ne tracciano una possibile esistenza dettagliata, con fatti che attingono anche da recenti scoperte.
Come il caso della Sfinge di Marte , che viene menzionata nel suddetto libro.
Ho trovato geniale questo libro, diviso in quattro episodi temporali, e a metà del volume ho pensato che una ricostruzione cinematografica della vita dell'Inquisitore, basata sulle opere dello scrittore, potrebbe avere un successo di grandi proporzioni.

E mi è venuto anche da pensare alla massoneria e alla loggia P2.
Perchè?
Dal libro ho tratto alcune conclusioni, per certi versi possibili: la magia delle parole.
Sembra quasi che Evangelisti voglia suggerirci che certe cose si possano avverare, e non sembra fondamentale che uno creda al 100% in qualcosa - semplicemente, deve studiare riti e formule precise.
Sto farneticando?
Probabile.
Ma vi invito a leggere questi libri, come ho fatto io, che solitamente amo leggere di musica e suoi derivati.

Sul sito di Valerio trovate tutto.

martedì 10 febbraio 2009

L'Italia del Grande Fratello e dei Grandi Vicesindaci

Mi sembra che Grande Fratello, la trasmissione televisiva dove ogni momento spontaneo è ben calcolato, stia vincendo in popolarità anche quest'anno.
Sintomatico.
Da qualche anno a questa parte ci siamo scoperti tutti spioni. Con buona pace dei dati di ascolto.
Chiaramente, parlo di quella fetta di Paese che ben volentieri si abbandona voracemente alle suddette visioni.
Visioni - beninteso - che con l'intelligenza c'entrano poco: in passato la TV è servita a unificare gli italiani sotto il profilo, ad esempio, lessicale, oltrechè culturale.
Oggi è il contrario: per fare audience, in programmi come questo vengono selezionati alcuni tra i peggiori soggetti, o quantomeno viene raccomandato loro di comportarsi da stupidi per un certo periodo - fino all'eventuale eliminazione o fino alla fine del programma, che dura, mi sembra, tre mesi.
Questa oggi è la TV "in chiaro": per trovare programmi più intelligenti, bisogna pagare, oltre al canone televisivo, un'addizionale che permetta l'acquisto di un pacchetto "Pay TV".
I due colossi che in Italia hanno tutto sono, lo saprete, Mediaset e Sky - il primo di proprietà di sapete chi, il secondo di Murdoch, che quando si è visto alzare l'aliquota IVA (da parte di sapete chi) ha auspicato con forza una crociata contro il Governo da parte degli utenti di quel polo televisivo.

Grottesco.

Murdoch è proprietario di Amazon e di MySpace, nonchè di News Corporation, per fare alcuni esempi.
E, come Berlusconi, sa che le coscienze qui in Italia stanno, fondamentalmente, dormendo.
Uno ci prova...

Invece chi ci prova e riesce è uno degli uomini più odiati degli ultimi tempi, da queste parti: Riccardo De Corato.
Il vice sindaco di Milàn ("che l'è 'n gran Milàn") ha voluto inaugurare il nuovo anno con gli sgomberi di alcuni centri sociali di questa città, che come molti sanno non sono covi di malintenzionati, quanto piuttosto punti di riferimento culturali.
La questione, mi sembra, sia puramente commerciale: il Governo centrale ha tolto l'ICI ai Comuni? Bene, si prendano delle contromisure.

Ma sembra che lo sgombero di Cox 18 sia avvenuto senza mandato.
E la cosa non mi meraviglia: a guardarlo in faccia, De Corato, mi viene in mente ciò che si diceva dell'ex presidente USA George W. Bush Jr, appena scalzato.

E non parliamo di colei che siede alla poltrona a cui ambisce il nostro Riccardino.

Ecco un estratto dal blog di Cox 18, che riguarda l'archivio Moroni, conservato nei locali del Centro Sociale e che il nostro intelligentone voleva bruciare:

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I tentacoli sulla città (e sull'Archivio Primo Moroni)
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Conchetta, La Moratti vuole appropriarsi dell'archivio Moroni
Lunedí 26.01.2009 13:29
"E' un patrimonio storico della citta', lavoreremo per tenerlo vivo". Lo ha detto il sindaco, Letizia Moratti, a margine della presentazione del "Progetto Castello", rispondendo riguardo al destino dell'archivio Moroni, conservato al centro sociale Conchetta sgomberato la scorsa settimana. "Ne ho parlato con l'assessore Finazzer Flory - ha aggiunto - che si sta attivando".
"Cercherò di aprire subito un contatto per vedere se posso recuperare questo patrimonio librario e collocarlo in alcuni spazi nostri per continuarne la fruizione". Lo ha detto l'assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, a margine della presentazione del "Progetto Castello", riguardo al destino dell'archivio Moroni al centro sociale Conchetta.

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Milano, oggi, è solo una città che offre - concretamente - del lavoro a chi ne ha voglia.
E offre passeggiate in centro a chi vuole farsi un giro per le vetrine di molte boutique d'abbigliamento.
Poi basta.

Abito fuori da questa città, ma comunque vicino.
Per fortuna non la vivo.
Anche perchè non avrei nulla di stimolante da fare.

La morte di Eluana Englaro: dove stiamo arrivando?

Ma è possibile che non ci sia più un barlume di decenza in questo paese?
A giudicare da quello che si è letto sui giornali, e da quello che passava in televisione, si direbbe proprio di no.
La politica ha fatto la sua squallida parte nel cercare di fermare un processo che, teoricamente (anzi, di più), era un fatto privato della famiglia Englaro.
La chiesa, non ne parliamo.
I media hanno letteralmente aizzato il popolo contro una decisione che, ripeto, era un affare privato di famiglia.

Invece, cos'è successo?
Tutti a gridare allo scandalo: Eluana è morta perchè sottoposta a un processo che mirava a questa conclusione, processo che suo padre è finalmente riuscito a portare a termine.
Dopo più di 10 anni!
Immagino lo strazio dei familiari degli Englaro.

Tuttavia, cosa c'entrava il governo in questa storia?
Nulla.
E la Chiesa?
Moralizzatrice, come al solito.

Ho avuto un flash ieri: mi sembrava di essere tornato agli anni '50, che nel nostro Paese caratterizzavano un certo moralismo con tutto quello che ne segue: bigottismo, censura, etc...

Hai voglia, Veltroni, a dire che "siamo tutti Obama": hai proprio sbagliato strada.
Qui, grazie a questa classe politica (TUTTA la classe politica), stiamo arretrando, affondando.
Obama è un mondo completamente diverso, e lontano anni luce dal nostro.

Ma cosa aspetta questo governo a varare delle leggi antimafia che funzionino (non come quella dell'incolumità delle più alte cariche dello Stato: al governo abbiamo un galeotto, e si vede) o a mettere a fuoco il problema che attanaglia non solo l'Europa ma tutto il mondo civilizzato (quello non civilizzato ne soffre da decenni), ossia la crisi economica?
Ho fatto solo due esempi, tra i tanti che ci sono, sottoforma di problemi DA RISOLVERE.

Ma c'era veramente bisogno di mettersi in Parlamento per cercare di varare una legge antidemocratica come quella che, comunque, non si è riusciti a varare?
Non è che si era alla ricerca di futuri voti, visto che alle prossime elezioni non si sa come andrà???

Ma in che paese stiamo vivendo?

Un altro problema oggi è che ogni cosa che viene detta o scritta in molti casi sembra avere un "colore": quanto ci scommetti che adesso mi dicono che sono un comunista?
Poveretti quelli che lo pensano: è anche grazie a loro se abbiamo una situazione simile nel nostro Paese. Quindi, poveri tutti.
Quelli che devono mettere i puntini sulle "i" anche se non serve.

Mi viene da dire che la situazione politica attuale ce la meritiamo.
Con buona pace di tutto il diffuso provincialismo che impera.