lunedì 14 febbraio 2011

Febbraio 2011: Vinilmania a Milano


Domenica 13 Febbraio 2011 sono stato a Vinilmania, fiera del disco da collezione milanese che ormai, dal 1986, si tiene al Parco Esposizioni di Novegro, vicino Linate.
Ci sono andato per un preciso motivo: la presentazione ufficiale del volume "1944-1963: i complessi musicali italiani", un libro pubblicato da Maiotti Editore che percorre la storia dell'Italia musicale di quegli anni attraverso le immagini, spesso inedite, di complessi famosi, ma molti minori e oscuri. Uno studio di settore per la prima volta sul mercato.
Ospiti di questa presentazione sono stati alcuni esponenti di quel periodo, che hanno calcato palchi non solo in Italia, ma anche in molti altri Paesi: per fare qualche nome, erano presenti Riz Samaritano, Gerry Bruno dei Brutos, Ray Martino e altri, che hanno rilasciato testimonianze e aneddoti su ciò che succedeva nella loro vita musicale.
Tutto molto interessante, nonostante il palchetto per questa presentazione, che ha ospitato anche altri eventi nella stessa giornata, come ad esempio gruppi musicali dal vivo, abbia trovato posto all'ingresso di un altro padiglione dove la porta era sempre spalancata (con il freddo che potete immaginare, e che investiva gli avventori seduti sulle sedie a seguire l'evento), giacchè si doveva passare da lì per raggiungere il bar, un minuscolo chioschetto che trovava posto in un padiglione vuoto, e più riscaldato, di oltre 200 metri quadrati: ospitare gli eventi in questa zona no, eh?

Frequento Vinilmania, saltuariamente, da ormai una ventina di anni (ma per circa 6 anni di fila andai a tutte le edizioni, 3 all'anno), dai primi anni '90, e ricordo che, giustamente, veniva definita la mostra-scambio più importante del Paese in questo settore.
Oggi non lo è più: lo spazio espositivo si è ridotto a un quarto di quello che ricordavo io (ci sono stati due anni in cui gli espositori erano distribuiti in due enormi padiglioni, una gioia per i collezionisti insomma). Per giunta, il biglietto di ingresso è salito a 9 Euro, e se si vuole parcheggiare l'auto negli appositi spazi si devono pagare ulteriori 2,50 Euro.
Un avventore che affronta Vinilmania sa che per trovare l'elusivo pezzo che completa la sua collezione di dischi dovrà pagare molto per averlo: un biglietto di ingresso che sfiora i 10 Euro fa girare le scatole, diciamocelo. Per giunta, gli espositori pagano lo spazio una cifra spropositata.
E infatti non c'era molta gente, nè molti espositori.

Per giunta, si paga di più per avere meno.
Domenica 13 febbraio ho avuto la netta sensazione che questa Fiera abbia fatto il suo corso ormai tempo fa, oggi non è più la più importante. E si vede, purtroppo.

Dicono sia meglio a Bologna e Rimini: proverò a una di queste per la prossima edizione, e lascerò perdere Milano (a meno che l'organizzazione non rinsavisca e abbassi il prezzo del biglietto, ma la vedo dura, comunque, ritornare ai fasti di un tempo - e non è solo colpa di Ebay, secondo me).

Vinilmania è uno dei casi odierni in cui la cultura viene fatta a pezzi da certa burocrazia e da squali assetati di soldi (mi riferisco ai proprietari delle strutture, che magari hanno alzato i prezzi alle stelle per l'affitto dei luoghi di cui sopra).
Lo stesso giorno, c'era anche il mercatino denominato Brocantage, facilmente accessibile da un passaggio posto dietro il chioschetto-bar (che, va detto, rilasciava uno scontrino ogni 10 clienti).
Ma ero talmente stufo di stare lì (e anche infreddolito) che non mi è passato minimamente per la testa di andare a farci un salto.
Insomma, sono un collezionista di vinile anche io, e abito in zona Milano, ma credo che con Vinilamania ho chiuso definitivamente.

Un peccato.

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